Belvì Trail – Le impressioni del nostro Oscar che ha percorso la 230 Km con 5.500 metri di dislivello in 26 ore

Si è svolta nei giorni di Venerdì 3, Sabato 4, e Domenica 5 Novembre 2017  il Belvì Trail, avventura in mountain bike su sentieri, mulattiere e sterrati nella splendida cornice della Barbagia, Gennargentu e Ogliastra in totale autonomia e con percorso non segnalato da scoprire col proprio GPS attraverso la traccia e il quaderno di viaggio fornito dai Sardinia Biking, gli organizzatori dell’evento. Tre i giri previsti, il “meno impegnativo” di 160 km e 3600 m di dislivello, il secondo 190 km e 4500 m dislivello, il terzo 230 km e 5500 di dislivello.

 

Il nostro “Pul.Sar. Trail” Oscar  ha partecipato al giro di 230 km che prevedeva la partenza da Belvì, giro di boa al lido di Orrì e rientro (sempre a Belvì). Il giro è stato concluso in seconda posizione in sole 26 ore.

Di seguito le impressioni e il racconto dell’avventura vissuta da Oscar

Belvì Trail 2017
Arrivo a Belvì la sera di giovedì alle 20.15 prendo il pacco gara e scarico il materiale nell’accogliente centro sociale poi cena con vari tranci di pizza, birra e castagne arrosto.
Alle 23 io, Daniele, Simone e Tore ci  stendiamo sui nostri materassini e passiamo la notte col sacco a pelo nel quartier generale.
La mattina di venerdì briefing alle 9 ed inizia l’effetto adrenalina.
Cerco di avvisare qualcuno che c’è un errore nella traccia di chi utilizza il Garmin Edge, ma non rimane tempo per verificare ed approfondire.
Alle 10 si parte con mille dubbi sull’ abbigliamento scelto, ma che si rivela perfetto per l’intera giornata.
Parto veloce in discesa ma alle prime salite vengo raggiunto da Daniele e i due Sirbons di Terralba Alessandro e Andrea che gareggiano in coppia ed ultraleggeri perché usano lasciare le borse ai CP. Proseguiamo in 4 fino al primo CP Tascusì e sembra evidente che avremmo fatto noi la testa della gara.
Due morsi alla salsiccia del pacco gara e ripartenza in discesa ancora veloce e mi ritrovo solo avanti.
Arrivo al punto corrotto della traccia e carico sul gps un pezzo di traccia manuale fatta a casa che mi salva la gara. Mentre i due Sirbons  perdono 2 ore per rientrare in traccia. Procedo solo davanti con un ritmo fenomenale per me, veloce e senza affanno. Arrivo 20 min. prima di Daniele al CP di Villanova e chiedo un piatto di pasta. Nell’attesa pulisco e lubrifico la catena. Mentre mi preparo a ripartire arriva Daniele che firma e riparte subito. Alla prima salita e con il buio ci ritroviamo nel bosco a prepararci per la pedalata notturna e dal nulla nasce un’intesa che ci tiene insieme fino al mare di Orrì e poi fino al CP di Lanusei dopo aver costeggiato la ferrovia interrota del trenino verde.
Arriviamo bagnati fradici e ci riscaldiamo davanti al caminetto.
Mangiamo panini e frutta poi ripartenza per il CP di Seulo.
Appena riparto sento un piccolo dolore all’esterno del ginocchio sx e mentre pedalo non fa che aumentare fino a diventare una tortura. Arrivo a Seulo zoppicante ma sempre insieme a Daniele, ma non sono in grado di ripartire a breve con lui e poi mi preoccupa guadare il Flumendosa col buio.
Riposo quasi 2 ore e riparto alle 7.20 del mattino col dolore al ginocchio leggermente migliorato.
Da qui sempre solo fino a Belvì spingendo a piedi la bici nella terribile risalita dal Flumendosa.
In tutto questo contesto c’è da metterci un paesaggio stupendo, con flora e fauna sempre mutevole, con tratti di luna piena e una temperatura gradevole.
Trail durissimo ed impegnativo con tratti tecnici anche in discesa dove non bisogna esitare a scendere dalla bici.
Sono felice per la forma fisica trovata e per la capacità di adattamento alle varie e diverse situazioni.
Grazie a tutti, organizzatori e partecipanti ed un saluto particolare a Daniele Modolo.

La bici equipaggiata per il trail

Guadando il Flumendosa